Rotaract Club 2110° Distretto R.I. Sicilia-Malta
HANDICAMP "L'oasi della felicità"
Oasi di Selinunte, dal 30 aprile al 5 maggio
 

 

 

Comunicato Stampa n.6 del 5 maggio 2002

 

CHIUSO IL PRIMO HANDICAMP DISTRETTUALE DEL ROTARACT.

BILANCIO POSITIVO PER GLI ORGANIZZATORI: "ESPERIENZA UNICA".

Ha visitato il campo anche il cavaliere del lavoro, Giuseppe Gioia: «Oggi c’è una maggiore coscienza civica e comprensione da parte della gente, ma bisogna lavorare in profondità». Angela Puleo dell'Aias: «E' necessario un monitoraggio per le barriere architettoniche in Sicilia».

 

Si è chiuso con un bilancio positivo e nel pieno successo di organizzatori e disabili il primo Handicamp distrettuale organizzato a livello siciliano dal Distretto 2110° del Rotaract. All’iniziativa hanno partecipato 25 disabili provenienti da tutta la Sicilia che per 5 giorni sono stati i «protagonisti» insieme ai giovani del Rotaract. Al campo ieri ha fatto visita anche il cavaliere del lavoro, Giuseppe Gioia, Past Governor distretto 2110° negli anni ‘78/79 e ‘85/86, Past Board Director Rotary International nel biennio ‘94/96 e attualmente presidente della commissione distrettuale scambi giovani del Rotary. «Nei primi anni del nostro campo – ha detto Gioia – c’era una maggiore resistenza da parte delle famiglie a far partecipare il proprio figlio disabile. L'handicap è pur sempre una disgrazia ma oggi c'è un'accettazione migliore, c'è una maggiore coscienza civica. Certamente questi ragazzi del Rotaract partecipano ad una crociata che rende più vivibile o meno invivibile questo dramma fisico-psichico per chi lo porta con se. I ragazzi hanno creato questo momento di felicità per coloro che ne sono colpiti. In Sicilia oggi si può parlare di una maggiore coscienza e comprensione, ma bisogna comunque lavorare in profondità». Una proposta ai rotaractiani è stata lanciata da Angela Puleo, presidente dell'Aias di Castelvetrano - che ha partecipato al convegno conclusivo insieme al pro-rettore dell'Università di Palermo, Giovanni Santangelo. «Chiediamo un impegno concreto a questi giovani - ha detto la dottoressa Puleo - perchè si attivino a monitorare la situazione regionale circa le barriere architettoniche. Certamente per la questione ancora tanto c'è da fare, tutti insieme dobbiamo evitare che un disabile si senti diverso in mezzo agli altri».  La Puleo da anni porta avanti una battaglia per i diritti che spettano al disabile, ma soprattutto si è impegnata per la questione delle barriere architettoniche negli uffici pubblici e aziende private. Sul tema dei disabili e dell'integrazione al dibattito è anche intervenuto il governatore Rotary del Distretto 2110°, Benedetto Aldo Timineri.   

LA CURIOSITA’

«Io ho passato una giornata straordinaria insieme con questi amici; andata positiva esperienza fenomenale, spero le esperienze si ripetono altre volte». Così ha iniziato il tema Enzo Manno, 41 anni, disabile con deficit cognitivo, abitante a Borgo Nuovo a Palermo e protagonista anche lui dell’Handicamp a Selinunte. Manno, che abita da solo per sua scelta, ha voluto lasciare a memoria il tema ai giovani rotaractiani nel ricordo dell’esperienza all’Oasi di Selinunte. «Io ho bisogno di questo di aprirmi come voglio conoscere tanta gente, conversare con loro (…). Niente l’esperienza sta andando bene, io sono felicissimo, soprattutto contento a fare degli amici». Enzo Manno al campo è stato assistito da Chiara Pandolfo e Paolo Cusimano del club Palermo Ovest. Ma nel tema Enzo ha anche raccontato la sua storia fatta di sogni e di desideri. Vi proponiamo alcuni passi significativi testualmente così come sono stati scritti: «Abito da solo e ho un’autonomia incredibile, faccio un po’ di tutto, in casa stiro che a me piace tantissimo, faccio le pulizie. Insomma sono un uomo casalingo, il mio desiderio è di fare il cameriere, perché mi piace portare le pietanze nei tavoli. L’altro mio desiderio è di creare una famiglia, di fidanzarmi, perché ho anch’io dei sentimenti, purtroppo per la diversabilità ancora non ho incontrato una compagna giusta per me».

Enzo, nonostante sia disabile si dedica anche al volontariato: «Io aiuto anche in casa famiglia in Fraternità Shalom, oltre che sono anch’io disabile aiuto gli altri, sono un sostegno agli altri, invece sostengano a me, io sostegno i miei compagni anche gli operatori che operano in questo settore. A me piace aiutare il prossimo, l’anziano, quando incontrerò una compagna sarà fortunata perché ha trovato un compagno con un carattere soprattutto un animo buono, consapevole a tutti».