RACCOLTA FONDI A FAVORE DELLA ROTARY FOUNDATION |
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Tavolette votive siciliane e maltesi |
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Durante l'anno rotariano 1998-1999, il governatore
Giuseppe Conigliaro Macca ha presentato, nei notiziari mensili, una
serie di tavolette votive esposte in chiese ricadenti nel territorio di
Sicilia e Malta. Queste fanno parte di un importante patrimonio
religioso, culturale, folkloristico della nostra terra e come tali hanno
riscosso un discreto successo a giudicare dagli apprezzamenti non solo
dei rotariani di Sicilia e Malta ma anche di altri distretti. È questa
la ragione di una scelta che certamente non potrà documentare la
totalità degli ex voto, né dei santuari nelle cui pareti sono esposte
le tavolette. Queste tavolette, nella loro semplicità, nella loro
caratteristica "naif" sono manifestazioni spontanee e hanno
diritto alla propria dignità e quindi vanno esaminate e valutate nel
loro tempo e di esse va preso quanto c'è di più utile in termini di
conoscenza e quindi, se lette con spirito acritico e senza cercarvi
valori diversi da quello che in realtà sono, risultano piacevoli e ci
permettono di rivivere una realtà a noi sempre vicina e assaporare
ancora una volta la memoria delle nostre "radici". Purché non si cada in un falso approccio filologico e
storico-artistico, come fa rilevare il Venturoli che sostiene la
necessità metodologica di far "parlare gli oggetti per quello che
hanno veramente detto e non per quello che vogliamo noi oggi che essi
significhino". Conservazione della memoria: impegno doveroso che
oggi si può sostenere con la catalogazione e che in passato è stato
disatteso a causa della natura semplice e povera degli ex voto. Ciò che
non è avvenuto per la documentazione relativa ai beni pregiati (Di
Macco). Sono stati questi gli stimoli perché il governatore
Giuseppe Conigliaro Macca decidesse di stanziare una parte dei residui
del bilancio annuale a favore di questa pubblicazione e di destinare gli
utili per iniziative della Rotary Foundation. Itinerari
di devozione Ancora oggi, che siamo già entrati nell' anno 2000,
proliferano, in ogni dove, sette sataniche, messe nere, maghi, indovini,
cartomanti, astrologi, amuleti, talismani... Altro che satelliti,
Internet, fibre ottiche, cibernetica, donazione, Cd Rom...! Crescono movimenti occultistici, nascono nuove
religioni magiche che... mondano tutti i peccati ed eliminano i
complessi di colpa... Il sacro e il profano, dunque, hanno ormai confini
poco delimitati. E così, in questo panorama di novità esoteriche e
pseudospirituali, nelle quali non ci riconosciamo, si rende
indispensabile riportare alla luce quel patrimonio di memorie che
propongono sentimenti genuini e favole colorate di tragedie...a lieto
fine. Ecco perché appare naturale e piacevole rivisitare un aspetto
romantico della fede popolare come quello delle tavolette votive di
Sicilia e di Malta. Nella seconda metà dell'Ottocento, in un clima di
rinnovato fervore religioso, ma certamente sotto la spinta di
motivazioni contingenti, si diffonde in molte regioni - come in Sicilia
- l'uso di dipingere ex voto per grazia ricevuta". Riferisce il Pitré che alla fine del XIX secolo
esistevano in Palermo artigiani sulla cui insegna di bottega era scritto
"Qui si fanno miraculi", intendendo con ciò un tipo di
artigianato devoto su commissione cui si rivolgevano gli interessati. Rari gli esempi (Santa Maria la Stella in Caltagirone)
in cui il committente era, verosimilmente, tutta una comunità. Sono
ricordati anche episodi di pittori che all'arrivo delle navi ai porti
offrivano predipinti di tragedie del mare che adattavano a seconda delle
circostanze personalizzandole con nomi e indicazioni forniti al momento. |
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Santuario
dei Santissimi Martiri Alfio, Cirino e Filadelfo. Trecastagni |
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A metà del XVI secolo, migliorata la tecnica
dell'incisione a stampa. si preparavano i fondi comuni dove venivano
inseriti, anche in questo caso, particolari diversi a seconda delle
molteplici situazioni. Solitamente i pittori di ex voto erano gli stessi
che si dedicavano con perizia a illustrare le storie dei Paladini di
Francia sui "masciddara" - le sponde - dei carretti siciliani. Dice ancora il Pitré: "Anticamente i miracoli erano dipinti su legno e
su tela. Dopo il primo trentennio del secolo XIX cominciarono a
deniocratizzarsi su latta, o altri supporti, ne sono autori artisti da
strapazzo qualche volta però non privi di fantasia e di ingegno". A nostro parere se in molti casi le affermazioni dello
studioso palermitano rispondono al vero, in altri la fattura era ed è
sicuramente degna di una maggiore attenzione. Non ne siamo certi, ma
abbiamo il sospetto che molti errori ortografici e grammaticali che si
trovano nelle scritte degli ex voto, siano stati posti artatamente per
aumentare l'interesse di chi legge e per significare che sono opera
genuina di popolani, senza conoscenza e cognizione della scrittura, e
che erano altresì poco esperti nell'arte pittorica, mentre in realtà
erano validi pittori che avevano prodotto false opere naìf. Nelle tavolette votive si appalesano le angosce, le
paure, acuite spesso dalla solitudine e dallo scatenarsi di eventi
improvvisi e imprevisti, gli stati psicologici dei protagonisti, in
rapporto alle evenienze della vita, soprattutto quelle relative alle
malattie. Committenti e pittori testimoniano, comunque, lo
spirito di un' epoca di cui sono figli, raccontano la società e la
cultura di un popolo di cui spesso si sono perdute le tracce. Peraltro,
sono sempre fonte di informazioni, dati, caratteristiche di navi,
barche, attrezzature e, inoltre, testimonianza di arredi, architettura
di edifici, strade, piazze, quartieri scomparsi, scorci di paesaggi,
anche se molto spesso con lacune prospettiche. Anche se pervase da spirito religioso, le tavolette
votive sono indubbiamente un residuato di pratiche pagane o magiche
superstizioni che assumono oggi un significato propiziatorio o di
ringraziamento. Votum Fecit Gratiam Accepit. La rinnovata devozione per la Vergine Maria, la nuova
attenzione per il culto dei santi e quindi per la loro fondamentale
funzione di intercessori è il terreno più adatto della controriforma
per lo sviluppo delle pie pratiche che, come l'ex voto e i
pellegrinaggi, rivestono un gran significato nella vita dei devoti. E'
bene ricordare che il pellegrinaggio, come l'ex voto, avviene per
l'adempimento di un voto per avere ottenuto una grazia o per andare a
chiederla. L'offerta di una tavoletta votiva è significativa per le
vicende del devoto ed è parte integrante del rito penitenziale che si
conclude nel santuario meta del pellegrino. È nei santuari che troviamo
presenti gli ex voto in quantità impressionante; non solo pitture
votive ma anche figurazioni che riproducono, solitamente in argento
l'oggetto del "miracolo". Spesso, gli ex voto ricoprono ogni
centimetro di parete disponibile. Gli ex voto sono dunque il segno
tangibile, la testimonianza più immediata del successo del santuario e
della valenza del patrono intercessore. Nelle tavolette votive l'iconografia classica è
ripetitiva, ma sempre genuina con un pizzico di personalità. Il campo
è un palcoscenico dove si recita l'azione con esagerata
drammatizzazione. In esso, gli spazi sono quasi rigidamente destinati ai
diversi attori: malato o beneficiario di una grazia, medico, sacerdote
al centro. Di lato, i parenti affranti. Ben separata dalla sfera
terrestre è quella celeste, isolata da nuvole o altro (a seconda della
strategia figurativa e a seconda della "Scuola" di
appartenenza dei pittori). È' costante inoltre, la presenza del
"patrono" della città perché la conoscenza del miracolo
potesse risvegliare, in alcuni, la fede assopita, a volte anche per meri
interessi campanilistici. Comunque, sempre presenti i santi che i
richiedenti considerano personali protettori. Un altro elemento importantissimo è la didascalia che
ha una collocazione fissa all'interno del dipinto per permetterne
l'identificazione visiva del committente e la lettura immediata del tipo
di grazia ricevuta. Infatti, la tavoletta rende pubblico il tacito
accordo con il divino e come tale deve essere comprensibile a tutti. Un'altra caratteristica propria del dipinto votivo è
l'assenza pressoché totale di individuazione fisionomica dei personaggi
rappresentati (quasi sempre), mentre prevale la tendenza a
caratterizzare il "graziato" dal punto di vista della
posizione sociale. Questa è sottolineata da elementi dei costumi, nonché
degli arredi dell'ambiente nel quale si svolge la... rappresentazione. Molte documentazioni erano conservate nei "libri
miraculorum" che alcuni santuari tenevano gelosamente custoditi
perché si tramandassero testimonianze tangibili a uso religioso.
Purtroppo, alcune di queste documentazioni e molte, moltissime tavolette
andarono distrutte per incendi e altri incidenti... Un patrimonio
inestimabile di cultura - e di storia - è stato disperso o deteriorato
per incuria (o è sparito per furti, vendite, collezionismo). La cultura
degli ex voto è spesso ricordata nei suoi aspetti suggestivi.
Ultimamente, i Rotary di Agrigento, Augusta, Caltagirone, Catania hanno
contribuito al restauro di alcuni di essi mentre editori rotariani ne
hanno fatto oggetto di pubblicazione (Etna territorio - Ed. Maimone). Molti sono i santuari in cui sono conservate le
tavolette, ma non riteniamo significativo percorrerli tutti,
considerando la ripetitività delle iconografie nelle diverse sedi: fra
questi ricordiamo Altavilla (ex voto dedicati alla Melilli (a San
Sebastiano), Augusta (nei pochi esempi, nella chiesa dell'Annunziata,
alle Anime purganti), Catania e Trapani (alla Madonna del Carmelo e a
San Francesco di Paola), Favignana (alla Madonna che tiene in braccio...
un tonno) ma soprattutto Trecastagni con il culto dei tre "casti
agni" Santi Alfio, Cirino e Filadelfo sono le sedi in cui la
devozione era più sentita. Alcune sono conservate al museo
"Giuseppe Pitré" di Palermo. Anche Agrigento è ricca di ex
voto dedicati a San Nicola, San Gerlando e San Calogero. E proprio nella città dei Templi l’Inner Wheel ha
voluto raccogliere in un volumetto molti di essi per offrirli, con vero
spirito rotariano, al ricordo dei concittadini e dei cultori di questa
povera ma fascinosa fonte di storia, cultura e arte della Sicilia. |
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Copie aggiuntive rispetto alla dotazione dei Club
possono essere richieste alla segreteria del Distretto: Via Gabriello Carnazza, 54 95129 Catania, Tel.0957462304 Fax 0957464842 E-mail: distrota@tin.it |